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Critica e Ragion Pura

Esamineremo la riflessione gnoseologica di Kant, con i principi fondamentali. Con la critica della ragion pura, Kant sottopone a indagine rigorosa tutte le facoltà conoscitive dell'uomo. Kant riesce successivamente a definirne il funzionamento e ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione teoretica. Nella critica della ragion pura occorre condurre un'analisi sui fondamenti della conoscenza al fine di appurare quali sono le condizioni di possibilità della scienza e capire se è possibile una metafisica come scienza; per questo dobbiamo analizzare le proposizioni della scienza, ovvero, i giudizi: i giudizi si distinguono in 3 tipologie: analitici: in essi il predicato esplicita solo i contenuto del soggetto e possiedono universalità e necessita ma non accrescono il sapere sintetici a posteriori: in essi il predicato aggiunge novità al soggetto e accrescono il sapere ma sono particolari contingenti sintetici a priori: accrescono il sapere e sono dotati di universalità e necessit
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Immanuel Kant

Kant fu uno dei massimi esponenti del pensiero filosofico occidentale, che fondò le basi del pensiero filosofico moderno. Al suo pensiero si attribuisce una funzione analoga a quella della rivoluzione copernicana: infatti, come Copernico aveva ribaltato i rapporti tra la terra e il sole, Kant capovolse i rapporti fra soggetto e oggetto nell'ambito del processo conoscitivo. Per Kant la filosofia è un attività di ricerca che non da nulla per scontato e sottopone tutto alla criticità della ragione. Nel 1784, egli scrisse un opera intitolata "che cos'è l'Illuminismo?" dove appunto lascia la definizione più appropriata della corrente filosofica: l'illuminismo è infatti la rivincita dell'uomo al ribellarsi da uno stato di minorità. La minorità è infatti l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Non si parla quindi di un difetto di intelligenza, ma di una mancanza di decisione e di coraggio. é Sapere Aude! il motto dell'

Hume

Il pensiero di David Hume, basato sui presupposti empirici di Locke, giunge ad esisti scettici, affermando che la conoscenza umana, non può che raggiungere il grado della probabilità. Hume sostiene che la fonte della conoscenza sono le percezioni ed esse si distinguono in:  impressioni: percezioni immediate be vivide idee: immagini illanguidite delle impressioni Gli strumenti della memoria e dell'immaginazione ci consentono di conservare le impressioni e di collegare le idee; tuttavia la mente non è totalmente libera, poiché procede secondo il principio di associazione, il quale opera in base a 3 criteri: somiglianza contiguità casualità Le idee complesse garantiscono: una conoscenza certa quando derivano da pure relazioni tra idee una conoscenza probabile quando derivano da relazioni tra dati di fatto Queste implicano al principio di casualità che deriva da una tendenza soggettiva a cogliere una connessione necessaria tra due eventi successivi e contigui La fiducia nella regolarit

Locke

John Locke tratta un tesi fondamentale per la quale circoscrive l'ambito entro cui gli uomini possono legittimamente applicare i propri strumenti conoscitivi, ovvero l'affermazione: Ogni nostra conoscenza deriva dall'esperienza. Esperienza Locke afferma che le idee non sono innate, ma appunto derivano dall'esperienza in particolare:  dall'esperienza esterna provengono le idee di sensazione  dall'esperienza interna provengono le idee di riflessione Determinato ciò, possiamo dire che la mente umana è priva  di contenuti, esattamente come un foglio bianco, che acquisisce gradualmente conoscenze con il progredire delle sue esperienze. Idee Locke distingue le idee semplici, di sensazione e di riflessione, che derivano dalle esperienza elementari e sono dotate di certezza; e le idee complesse che provengono dall'elaborazione delle idee semplici e si distinguo in: idee di modi: che non sussistono di perse ma sono sempre in relazione ad una sostanza idee di sostanze

Leibniz

 Il pensiero metafisico Secondo il pensiero di Leibniz alla base di   tutte le cose vi è una realtà sostanziale dotata di energia e di attività autonoma . Per questo, tende  a criticarla prospettiva meccanicistica, e provare a riaffermare un punto di vista più finalistico e una visione ottimistica dell'universo Leibniz afferma che il nostro, è il migliore dei mondi possibili, infatti ha scelto il meglio secondo ragione tra infinite possibilità. La libertà divina di cui dio ci ha dotati coincide con al razionalità Sostiene inoltre che la realtà debba essere percepita con una concezione dinamica, in cui a fondamento della realtà meccanicistica vi è una dimensione sostanziale metafisica, cioè la forza viva, che si ricollega all'essenza delle sostanze individuali Le monadi Leibniz afferma che nel mondo vi sono infinite sostanza individuali, ovvero le monadi:  Queste sono centri di forza semplici, immateriali e privi di estensione, entità complete e autosufficienti dotate di capa

Thomas Hobbes

 La prospettiva materialistica di Hobbes Secondo la sua teoria, esistono soltanto i corpi , poiché soltanto essi possono agire o subire un'azione. Da tale, discende una visione strettamente meccanicistica e deterministica, da cui è esclusa la libertà del volere. Il suo, è un universo meccanicistico con un rigido determinismo, dove tutto ciò che accade viene prodotto da una causa necessaria. L'uomo è quindi solamente un essere naturale corporeo. I sensi e la conoscenza Ogni conoscenza per Hobbes deriva dai sensi, che si sviluppano attraverso 3 livelli: sensazione: un movimento sollecitato dagli oggetti insensibili negli organi di senso che reagiscono formando un immagine immaginazione: collega le immagini sensibili trattenute dalla memoria intelletto: collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose. Per questo, il linguaggio ha 2 funzioni principali: serve alla memorizzazione serve alla comunicazione e inoltre consente la generalizzazione nec

Cartesio

Cartesio andremo ad analizzare le argomentazioni del filosofo in merito al problema del metodo alla base della conoscenza e al progetto di rifondazione del sapere. Da ciò derivano quattro regole che egli propone e il procedimenti del dubbio, che gli consente di giungere a una conoscenza salda e incontrovertibile: quella del cogito e dell'esistenza dell'essere pensante. Cartesio ritiene che occorre quindi individuare un metodo rigoroso e di conoscenza il quale deve prendere a modello il rigore e la chiarezza del metodo matematico, pertanto, elabora le quattro regole del metodo: evidenza: sono le idee chiare e distinte, che sono da considerare vere analisi: occorre scomporre i problemi nelle loro parti elementari sintesi: bisogna passare gradualmente dalle conoscenza semplici a quelle complesse enumerazione: è necessaria una revisione generale di tutte le fasi precedenti del processo conoscitivo. Cartesio ricerca un fondamento cero del sapere attraverso il dubbio metodico, la cui